05 Feb Rifiuti industriali non pericolosi: una sfida globale
La produzione di rifiuti è un fenomeno in costante aumento in tutto il mondo, e i rifiuti industriali non pericolosi rappresentano una parte significativa di questa tendenza. Questi rifiuti sono prodotti dalle attività industriali e commerciali, e comprendono una vasta gamma di materiali, tra cui scarti di produzione, rifiuti da costruzione e demolizione, e rifiuti da imballaggio.
La gestione dei rifiuti industriali non pericolosi è una sfida complessa, che richiede un approccio integrato che tenga conto di fattori economici, ambientali e sociali. Gli obiettivi principali della gestione dei rifiuti industriali non pericolosi sono la riduzione della produzione, la raccolta differenziata e il trattamento in modo sostenibile.
Statistiche aggiornate
In base alle statistiche più recenti, nel 2021 la produzione di rifiuti industriali non pericolosi è stata di 12,7 milioni di tonnellate in Italia e di 120,4 milioni di tonnellate nell’Unione Europea. In entrambi i casi, la produzione è in aumento rispetto agli anni precedenti.
La raccolta di rifiuti industriali non pericolosi è anche in aumento in Italia e in Europa. Nel 2021, la raccolta di rifiuti industriali non pericolosi è stata di 12,1 milioni di tonnellate in Italia e di 117,4 milioni di tonnellate nell’Unione Europea.
Il trattamento dei rifiuti industriali non pericolosi è effettuato principalmente attraverso il riciclaggio e il recupero energetico. Nel 2021, in Italia, il 41,5% dei rifiuti industriali non pericolosi è stato riciclato, il 39,7% è stato recuperato energeticamente e il 18,8% è stato smaltito in discarica. Nell’Unione Europea, i tassi di riciclaggio e recupero energetico sono rispettivamente del 47,1% e del 43,8%.
Fonti: ISTAT, “Ambiente – Noi Italia 2023“, ISPRA, “Rapporto Rifiuti Speciali Edizione 2022” ed Eurostat, “Waste statistics“.
Conclusioni
La produzione e la raccolta di rifiuti industriali non pericolosi sono in aumento in Italia e in Europa. La percentuale di rifiuti riciclati o recuperati energeticamente è in aumento, ma quella di rifiuti smaltiti in discarica è ancora significativa.
Tra le sfide che i paesi europei dovranno affrontare in futuro vi sono la riduzione della produzione di rifiuti, il miglioramento della raccolta differenziata e l’aumento dei tassi di riciclaggio e recupero energetico.
Interventi per la riduzione della produzione di rifiuti industriali non pericolosi
Per ridurre la produzione di rifiuti industriali non pericolosi, è necessario promuovere la prevenzione e l’ecodesign. La prevenzione consiste nell’evitare la produzione di rifiuti in primo luogo, mentre l’ecodesign consiste nel progettare prodotti e processi produttivi che generino meno rifiuti.
Tra gli interventi che possono essere attuati per promuovere la prevenzione e l’ecodesign vi sono:
- L’introduzione di misure fiscali che premino le imprese che adottano pratiche di prevenzione e ecodesign.
- Lo sviluppo di linee guida e norme tecniche che promuovano l’utilizzo di materiali e processi produttivi a basso impatto ambientale.
- La diffusione di informazioni e formazione sulle pratiche di prevenzione e ecodesign.
Interventi per il miglioramento della raccolta differenziata
Il miglioramento della raccolta differenziata è un altro aspetto importante per la gestione sostenibile dei rifiuti industriali non pericolosi. La raccolta differenziata consente di separare i rifiuti in base alle loro caratteristiche, facilitando il loro trattamento e riutilizzo.
Tra gli interventi che possono essere attuati per migliorare la raccolta differenziata vi sono:
- L’introduzione di sistemi di raccolta differenziata capillari e accessibili.
- La promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione sui benefici della raccolta differenziata.
- L’adozione di sistemi di tariffazione che premino le imprese che riciclano.
Interventi per l’aumento dei tassi di riciclaggio e recupero energetico
L’aumento dei tassi di riciclaggio e recupero energetico è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti industriali non pericolosi. Il riciclaggio consente di recuperare i materiali dai rifiuti, riducendo la necessità di estrarre nuove materie prime. Il recupero energetico consente di produrre energia dai rifiuti, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili.
Tra gli interventi che possono essere attuati per aumentare i tassi di riciclaggio e recupero energetico vi sono:
- L’introduzione di obiettivi vincolanti per i paesi e le imprese.
- Il sostegno agli investimenti in impianti di riciclaggio e recupero energetico.
- La promozione della ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti.
La gestione dei rifiuti industriali non pericolosi è una sfida complessa, ma è una sfida che può essere vinta attraverso interventi mirati e coordinati.
Le aziende specializzate nella gestione dei rifiuti industriali
Secondo i dati dell’ISPRA, nel 2022 in Italia erano attive 18.485 aziende specializzate nella gestione dei rifiuti industriali. Di queste, il 51% operava nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, il 22% nel settore del recupero e del riciclaggio dei rifiuti, e il 27% in altri settori, come la consulenza e la formazione.
Invece nell’Unione Europea nel 2022, secondo i dati di Eurostat, erano attive 180.000 aziende specializzate nella gestione dei rifiuti industriali. Di queste, il 53% operava nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, il 23% nel settore del recupero e del riciclaggio dei rifiuti, e il 24% in altri settori.
Il settore della gestione dei rifiuti industriali è un settore in crescita in Italia e in Europa. Il numero di aziende specializzate in questo settore è in aumento, e si prevede che continuerà a crescere nei prossimi anni.
Un esempio concreto
Tempo fa una azienda specializzata del settore, nel cui sito vengono gestiti i rifiuti industriali provenienti dalle attività produttive e dalla grande industria, si è rivolta a SatrindTech per una linea di trattamento dei rifiuti raccolti e stoccati.
SatrindTech ha progettato, prodotto e installato una linea di trattamento completa composta da diversi elementi.
Cuore della linea è costituita da un trituratore bialbero da 110 kW mod. K 20/150 motorizzazione idraulica.
Il sistema di caricamento è dotato di una rulliera motorizzata di 5 mt, sulla quale gli operatore caricano i pallets di materiale da trattare (unità di carico, UdC) . La rulliera porta l’UdC sino alla portella di ingresso di un elevatore, che accoglie il carico, lo porta al punto superiore a 10 mt di altezza, dove l’UdC viene scaricato nella tramoggia del trituratore.
Un pressore idraulico ad arco in tramoggia contribuisce ad evitare l’effetto ponte cui il materiale potrebbe essere soggetto.
Il materiale triturato viene scaricato su un nastro con tappeto in gomma di 12 mt con sistema di pulizia a getto pneumatico, che lo porta ad una fossa di raccolta, da dove viene prelevato da una benna idraulica per la successiva fase di lavorazione.
Numerosa la sensoristica lungo tutta la linea, per poter gestire tutto il ciclo in modo automatico, interamente gestito da un unico quadro di comando con un Controllore a logica programmabile (PLC).
Il nostro team commerciale è a vostra disposizione per fornirvi ulteriori informazioni e presentarvi la nostra vasta gamma di trituratori industriali e supportarvi nelle vostre problematiche di triturazione dei rifiuti.
Guarda il video:
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